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Tre categorie, tre modi di camminare insieme con storie, poesie ed esperienze quotidiane:
>> Emozioni e radici interiori <<
Il respiro che rallenta: fermati prima di correre, e ritrova te stesso
Ci sono giornate che iniziano già in affanno.
Appena aperti gli occhi, la testa è piena di cose da fare. Ci muoviamo per automatismi, un piede dopo l’altro, senza nemmeno accorgerci di come stiamo.
E intanto il tempo corre. O forse siamo noi che corriamo dentro il tempo.
In questa corsa invisibile, qualcosa dentro si tende.
E se non ci fermiamo mai, rischiamo di perderci.
Fermarsi non è un lusso, è un gesto di libertà
Viviamo in una società che ci spinge a fare sempre di più, a non perdere un secondo, a riempire ogni spazio vuoto.
Ma rallentare non significa perdere tempo.
Significa scegliere come viverlo.
Significa tornare a sentirsi, prima di agire.
Significa smettere di rincorrere e iniziare ad abitare il momento presente.
A volte basta poco.
Basta un respiro consapevole.
Fatto con intenzione, non per abitudine.
Una poesia per ricordarti che puoi farlo
Questa poesia è nata da un gesto semplice, quotidiano: ero in macchina, pronta a partire… ma dentro c’era confusione. Così ho fatto qualcosa di diverso. Non sono partita. Mi sono fermata. Ho respirato. E ho ascoltato.
E da lì è nato questo testo, che voglio condividere con te:
"Il Respiro che Rallenta"
Corro.
Corro senza pensarci,
un piede dopo l’altro,
passi che spingono il tempo,
che inseguono il prossimo istante
prima ancora che il presente si compia.
Salgo in macchina,
la mano sul volante,
pronta a partire,
pronta a rincorrere di nuovo
quel filo sottile di minuti
che sembrano sempre sfuggire.
Ma poi…
mi fermo.
Non perché devo,
ma perché posso.
Lascio andare l’urgenza,
rimando il prossimo passo
e apro la bocca al respiro.
Un soffio lungo, aperto,
che attraversa la gola,
che porta fuori il peso,
che mi riconsegna al mio corpo.
E allora sento.
Sento il cuore che batte forte,
sento il vortice di idee
che girano, scalpitano,
tra ciò che voglio e ciò che devo.
Sento il tempo,
non più come un nemico che incalza,
ma come uno spazio
che posso abitare.
Respiro ancora.
Ancora una volta.
E ancora.
Finché il cuore non rallenta,
finché il silenzio si fa chiaro,
finché la corsa interiore
lascia spazio alla presenza.
E ora posso andare.
Non perché il tempo mi incalza,
ma perché ho scelto di esserci,
prima di muovermi di nuovo.
Cosa succede quando ti fermi davvero
Quando smettiamo di correre per qualche minuto… il mondo non crolla.
Anzi. Si apre uno spazio dentro di noi.
E in quello spazio possiamo finalmente sentirci:
- Ci accorgiamo di come stiamo davvero;
- Ci riconnettiamo al corpo, al battito, al presente;
- Lasciamo andare la sensazione di rincorrere tutto;
- Ripartiamo con più equilibrio, da un posto vero.
Un piccolo invito per oggi
La prossima volta che senti dentro di te la corsa… prova a fermarti.
- Siediti, chiudi gli occhi.
- Inspira lentamente. Espira ancora più lentamente.
- Fai tre respiri profondi.
- Poi chiediti: Come sto davvero?
- Ascolta la risposta, senza giudicarla.
E poi, se vuoi, riparti.
Ma da un punto diverso. Da te.
Una riflessione finale
Non siamo macchine.
Siamo persone che respirano, che sentono, che possono scegliere.
E a volte, il primo passo per ritrovarsi… è rallentare.
A volte non serve un’ora di meditazione.
Basta il tempo di un respiro.
E tutto comincia a cambiare.
Scritto da:
Mariarosaria Rapisarda
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Chi Sono
Mariarosaria Rapisarda
Psicologa e creatrice del Metodo Radici e Ali.
Aiuto le persone a trasformare le emozioni, riscoprendo la loro autenticità e presenza.
Scopri di più nella sezione “Chi sono”
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