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Radici familiari e ferite invisibili: come ci influenzano anche da adulti

Ci sono momenti in cui reagiamo in modo che neanche noi capiamo.
Un’esplosione di rabbia per una piccola cosa.
Una tristezza che arriva dal nulla.
Una paura che ci blocca, anche se razionalmente sappiamo che non serve.

E allora ci diciamo:
“Ma cosa mi succede?”
“Perché sono fatto così?”
“Possibile che a quest’età ancora ci casco?”

La verità è che molte delle nostre reazioni di oggi affondano le radici in esperienze molto più antiche.
Ci portiamo dentro tracce emotive di ciò che abbiamo vissuto nella nostra infanzia, nella nostra famiglia, nei primi legami affettivi.
Anche quando non ce ne rendiamo conto.


Non è colpa di nessuno. Ma è responsabilità nostra guardare.

Quando parlo di radici familiari, non intendo colpe, giudizi o diagnosi.
Intendo esperienze che ci hanno formato, anche in modo invisibile.

Magari sei cresciuto in una famiglia dove nessuno parlava di emozioni.
O dove si era molto esigenti.
O dove bastava poco per far sentire un bambino “sbagliato”.

Certe dinamiche, anche se non le scegliamo, le impariamo.
E poi ce le portiamo dietro.
E iniziano a muoverci da dentro, a guidare i nostri pensieri, i nostri rapporti, le nostre scelte, come fossimo ignare marionette.


Conoscere le nostre radici per scegliere con più libertà

Il lavoro che propongo non è “tornare al passato per rimanerci” avvelenati dal rancore e succubi del vittimismo. Ma è guardare indietro per capire da dove veniamo, e poi scegliere come vogliamo andare avanti.

Quando capiamo da dove arriva un nostro blocco, già cambia qualcosa.
Cambia il modo in cui ci parliamo.
Cambia lo sguardo con cui ci osserviamo.

E questo, piano piano, crea spazio per il cambiamento.
Un cambiamento vero, non forzato, non di facciata.

Questo è, in poche parole, il lavoro che faccio coi miei clienti...


Ti faccio un esempio (vero)

Tempo fa ho seguito una donna che ogni volta che provava a dire la sua opinione in famiglia si bloccava.
Tremava, si emozionava, poi si arrabbiava con sé stessa perché non riusciva a “tenere il punto”.
Ci ha messo un po’ a capire che, da bambina, ogni volta che diceva qualcosa di “troppo diverso”, la facevano sentire fuori posto.
Aveva imparato che essere se stessa significava rischiare il rifiuto.
E questa radice aveva continuato a vivere dentro di lei, anche da adulta.

Quando l’ha vista, ha cominciato a liberarsene.


Le radici non si cancellano, ma si possono trasformare

Non dobbiamo strappare via niente.
Ma possiamo guardare, capire, trasformare.
Possiamo decidere che quella paura, quel blocco, quel giudizio non ci serve più.
E possiamo farlo con rispetto, delicatezza, un passo alla volta.

È da qui che nasce il Metodo Radici e Ali.
Dal riconoscere le proprie radici senza restarne intrappolati.
E dal dare spazio a quella parte di noi che vuole volare.


Vuoi iniziare anche tu a guardare dentro con più chiarezza?

Ho creato un test gratuito che ti aiuta a capire quali blocchi emotivi sono più attivi dentro di te in questo momento.
Un modo semplice per iniziare a conoscerti meglio.

Lo trovi qui:


Scritto da:

Mariarosaria Rapisarda

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La storia da cui è nato Vivere Consapevole e il Metodo Radici e Ali...

Fermarsi prima di ripartire per ritrovare te stesso...

Come le nostre emozioni adulte parlano di storie passate...

Chi Sono

Mariarosaria Rapisarda
Psicologa e creatrice del Metodo Radici e Ali.
Aiuto le persone a trasformare le emozioni, riscoprendo la loro autenticità e presenza.

Scopri di più nella sezione “Chi sono”

La trasformazione inizia con una scelta.

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