Dott.ssa Mariarosaria Rapisarda

Il Blog di Vivere Consapevole

Uno spazio autentico per rallentare, riflettere e ritrovarti.

Qui trovi parole semplici e vere,

che parlano di emozioni, consapevolezza e trasformazione.

Tre categorie, tre modi di camminare insieme con storie, poesie ed esperienze quotidiane:

>> Emozioni e radici interiori <<

>> Crescita consapevole nel quotidiano <<

>> Parole che trasformano <<

E se mi stessi perdendo qualcosa? – Comprendere e trasformare la FOMO

E se mi stessi perdendo qualcosa? – Comprendere e trasformare la FOMO

1. Una sensazione comune

Ti è mai capitato di scorrere i social e sentire un nodo allo stomaco? Tutti sembrano fare qualcosa di entusiasmante: viaggi, feste, storie d'amore da film, cene sotto le stelle. E tu magari sei in pigiama, stanco, con mille pensieri in testa.

Quel momento in cui ti chiedi: "E io? Sto vivendo abbastanza? Sto facendo tutto quello che dovrei?"

Questa sensazione ha un nome. Si chiama FOMO: Fear of Missing Out, cioè la paura di perdersi qualcosa. Ed è più diffusa di quanto immagini.

2. Cos'è la FOMO?

La FOMO non è solo un po' di invidia passeggera. È un vissuto emotivo reale, spesso accompagnato da ansia, irrequietezza, senso di inadeguatezza. È quella voce interiore che sussurra:

  • "Gli altri vivono più di te"

  • "Stai perdendo tempo"

  • "Dovresti fare di più"

Nasce spesso in momenti di transizione, quando ci si confronta con gli altri o quando si ha la sensazione che il tempo scorra troppo in fretta.

3. Social media e confronto costante

I social amplificano tutto questo.

Ci mostrano il "meglio" della vita degli altri, confezionato in immagini luminose e sorrisi perfetti. Ma è una selezione: il dietro le quinte non lo vediamo quasi mai.

Così iniziamo a confrontarci con standard irraggiungibili, a pensare che "la vera vita" sia sempre altrove. In quella vacanza, in quella coppia, in quel successo. E dimentichiamo il valore di ciò che viviamo qui, ora.

Esempi di FOMO nella vita quotidiana

La FOMO non ha età. Cambia forma, ma resta presente in tante fasi della vita.

  • Adolescenti: "Non mi hanno invitato a quella festa. Forse non piaccio a nessuno."

  • Giovani adulti: "Tutti viaggiano, si fidanzano, trovano lavori da sogno. E io?"

  • Adulti: "Forse ho perso occasioni importanti. Non ho fatto abbastanza."

  • Età matura: "Mi manca il tempo. E se fosse troppo tardi per cambiare?"

In fondo, la paura è sempre la stessa: non essere abbastanza, non vivere abbastanza.

4. Non esiste un’unica strada: conta la consapevolezza

C’è chi vive tutta la vita nello stesso paese e si sente radicato, felice, pieno di senso. E c’è chi, in quella stessa situazione, si sente in trappola, come se stesse perdendo l’opportunità di conoscere il mondo.

C’è chi ha cambiato mille lavori e si è sentito arricchito da ogni passaggio, e chi invece si è perso, inseguendo qualcosa che non riusciva mai a trovare.

C’è chi ha vissuto una relazione per tutta la vita ed è in pace con sé, e chi, nella stessa esperienza, ha iniziato a domandarsi: “E se mi fossi perso qualcosa?”

La verità è che non sono le esperienze in sé a renderci felici o insoddisfatti.
È il modo in cui le viviamo. È la consapevolezza che mettiamo in ogni passo.

Vivere pienamente non significa fare tutto, ma sentire cosa è giusto per me, adesso.
Non c’è un numero ideale di viaggi, amori o esperienze da collezionare.

C’è solo una domanda importante:
“Sto vivendo in sintonia con me stesso, o sto rincorrendo un copione che non mi appartiene?”

5. FOMO: problema o segnale?

La FOMO può diventare disfunzionale quando ci spinge a vivere nella fretta, nel bisogno di dimostrare, nel confronto continuo. Quando ci porta lontani da noi stessi.

Ma può anche essere un campanello d'allarme prezioso. Un segnale che ci invita a chiederci:

  • *"Sto vivendo secondo i miei valori o secondo quelli degli altri?"

  • "Quello che invidio... lo desidero davvero o mi sento solo in difetto?"*

Se ci fermiamo ad ascoltarla, la FOMO ci racconta molto di noi.

6. Senza occhiali color paura: ritrovare lo sguardo libero

La FOMO parte dalla paura. E la paura, come emozione primaria, è utile solo quando ci protegge da un pericolo reale. Ma nel mondo moderno, spesso non si attiva perché stiamo fuggendo da una tigre… si attiva per scenari che costruisce la nostra mente.

Il cervello, in particolare la sua parte più antica e reattiva, non distingue tra un pericolo reale e uno immaginato. Quando siamo in uno stato di ansia, crea continuamente scenari futuri potenzialmente minacciosi, come se volesse anticipare tutto per tenerci al sicuro. Ma nel farlo, ci fa vivere costantemente in allarme, anche quando non ce n’è motivo.

È come indossare un paio di occhiali con le lenti colorate dalla paura.
Vediamo la realtà filtrata, alterata. Tutto ci sembra più urgente, più rischioso, più “troppo”. Ma non è la realtà ad essere distorta… sono gli occhiali che indossiamo.

Il problema è che spesso non ci accorgiamo neanche di averli addosso.
Eppure, se potessimo toglierli anche solo per un attimo, scopriremmo un’altra tonalità di vita. Più nitida, più vera, più libera. Quella è la realtà non condizionata dalla paura. È lì che possiamo fare scelte nuove.

Per questo, ogni volta che ci sentiamo spinti ad agire per non perdere qualcosa, vale la pena chiederci:
"Sto scegliendo davvero? O sto reagendo a un film creato dalla mia mente ansiosa?"

7. Radici e Ali: come trasformare la FOMO

Nel Metodo Radici e Ali partiamo sempre da qui: dal bisogno profondo nascosto dietro al disagio.

  • Radici: La FOMO nasce spesso da paure profonde: esclusione, solitudine, invisibilità. Ma anche dal bisogno di appartenenza, di riconoscimento, di direzione.

  • Ali: Possiamo trasformare questa inquietudine in presenza. Tornare al nostro ritmo. Scegliere cosa vogliamo davvero, anziché rincorrere ciò che fanno gli altri.

La chiave è rallentare, respirare, tornare al corpo. Chiederci: "Cosa conta davvero per me, oggi?"

8. Storia vera – Sotto la lente del Metodo Radici e Ali

Chi è:
Giulia ha 20 anni, frequenta l’università, è attiva nella vita sociale e ha tante opportunità davanti a sé. Dopo una relazione importante durata diversi anni, ora sente il desiderio di vivere nuove esperienze e conoscere persone diverse. Riceve molte attenzioni, soprattutto da ragazzi, e si sente attratta dalla possibilità di sperimentare.

Cosa accade:
Giulia racconta di accettare varie proposte di conoscenza, anche in contemporanea, per paura di perdersi qualcosa. Dice: “È come se volessi vivere tutto, adesso, prima che sia troppo tardi.”
Ma poi, inizia a provare confusione, sensi di colpa, e un senso sottile di inadeguatezza. Si accorge che questa apertura verso l’esterno non sempre la fa sentire bene dentro.

Riflessione condivisa:
Il confronto si sposta dalla quantità all’ascolto. Le propongo un’altra prospettiva: vivere un’esperienza alla volta, con più presenza. Darsi il permesso di esplorare, ma anche di scegliere con calma.
Riconoscere che la libertà vera non è “fare tutto”, ma “sentire cosa è giusto per sé, qui e ora.”

Sotto la lente del Metodo Radici e Ali:

  • Radici: La FOMO di Giulia rivela il suo bisogno di vivere intensamente, di sentirsi piena e libera. Ma anche la paura del vuoto, della noia, del tempo che scorre troppo veloce.

  • Ali: Il lavoro si orienta verso l’ascolto del corpo e delle emozioni. Giulia impara a sentire quando un’esperienza le appartiene davvero e quando, invece, risponde a un’urgenza esterna. Inizia a scegliere per sé, non per paura.

9. Un piccolo esercizio di presenza

Ti propongo un piccolo esercizio.

Prenditi 5 minuti, spegni lo schermo e respira. Poi scrivi:

  • Tre momenti della tua giornata in cui ti sei sentito/a presente.

  • Una cosa che hai fatto oggi solo per te.

  • Una cosa che hai visto negli altri che ti ha fatto provare FOMO. E chiediti: è un vero desiderio o una paura?

10. Conclusione: rallentare per non perdersi

La FOMO ci fa correre per non restare indietro. Ma spesso, a forza di correre, ci perdiamo proprio quello che conta: noi stessi.

Rallentare è un atto rivoluzionario. Vivere davvero non significa fare di più, ma sentire meglio.

Se ti ritrovi in queste parole, sappi che non sei solo/a. E che da qui si può ripartire. Sempre.

Nella categoria di questo blog "Parole che curano" proseguo la riflessione su questo tema offrendoti un nuovo articolo intitolato "Cosa perdo veramente?" in cui troverai una poesia evocativa.

Leggilo con calma. E se ti parla, condividilo con chi ha bisogno di sentire che c’è un altro modo per stare nella vita.
Più lento. Più vero. Più tuo.

Se ti va di ascoltare la poesia letta da me Clicca qui

Leggi l'articolo correlato al tema FOMO Clicca qui

Le letture più amate

La storia da cui è nato Vivere Consapevole e il Metodo Radici e Ali...

Fermarsi prima di ripartire per ritrovare te stesso...

Come le nostre emozioni adulte parlano di storie passate...

Chi Sono

Mariarosaria Rapisarda Psicologa e creatrice del Metodo Radici e Ali. Aiuto le persone a trasformare le emozioni, riscoprendo la loro autenticità e presenza.

Scopri di più nella sezione “Chi sono”

Come posso aiutarti

Ti aiuto a lavorare su paure, insicurezze, ansia e blocchi emotivi con un approccio accogliente e personalizzato.

Una metodologia di lavoro su misura, per accompagnarti nel tuo processo di crescita interiore, per sciogliere i condizionamenti e riscoprire la tua autenticità.

Esplora la sezione Risorse per acquistare il mio Libro ed approfondire temi di consapevolezza e benessere. Troverai anche diversi Strumenti Digitali pensati per accompagnarti nel tuo percorso di crescita interiore.

Avrai accesso a diversi Materiali Gratuiti (guide, esercizi e contenuti esclusivi, spunti di riflessione, consigli pratici e risorse riservate agli iscritti)


Dott.ssa Mariarosaria Rapisarda

Psicologa, Facilitatrice del Cambiamento e del Benessere Interiore iscritta all'Ordine degli psicologi del Veneto (n. 12199) specializzata in Mindfulness Psicosomatica e tecniche olistiche psicocorporee.

Offro consulenze psicologiche individuali, per chi vive difficoltà di coppia o familiari in presenza a Villafranca di Verona, Valeggio sul Mincio e in modalità online.

© 2025 Dott.ssa Mariarosaria Rapisarda | P.I. 08601660965 | Iscr. Ord. Psicologi n. 12199,